1948
Avvio del programma di costruzione
La RICE (Ricostruzione Comparti Edilizi) S.p.A. avvia il programma di ricostruzione di un comparto edilizio di circa 9.000 mq nell’area compresa fra via Pantano, via Velasca e corso di Porta Romana.
«La Torre si propone di riassumere culturalmente e senza ricalcare il linguaggio di nessuno dei suoi edifici, l’atmosfera della città di Milano, l’ineffabile eppure percepibile caratteristica.»
Ernesto Nathan Rogers, 1958
Nel 1955 partono i lavori che, in 292 giorni, costruiranno la Torre Velasca. Uno stile che sancisce l’appartenenza dell’edificio alla città.
L’Italia del dopoguerra è un Paese che ha bisogno di riscatto, che si impegna, che freme. In tutto questo, a Milano, sorge un grattacielo come non ne esistono altri al mondo. Questo grattacielo si chiamerà Torre Velasca, un progetto pensato per una città che cambia, che si sviluppa, che riconosce se stessa. L’Italia sta per diventare un Paese nuovo.
La RICE (Ricostruzione Comparti Edilizi) S.p.A. avvia il programma di ricostruzione di un comparto edilizio di circa 9.000 mq nell’area compresa fra via Pantano, via Velasca e corso di Porta Romana.
Lo studio BBPR (Banfi, Belgiojoso, Peresutti, Rogers) riceve dalla RICE l’incarico del progetto. Intorno all’area il Comune prevede allora un piano volumetrico a cortile chiuso, con edifici alti in media 30 metri a una volumetria complessiva di 143.000 mc.
Il nuovo piano volumetrico proposto dallo studio BBPR sostituisce il piano del Comune con due edifici di cortina e una piazza centrale dominata da un grattacielo.
In cambio della riduzione della volumetria complessiva, della liberazione di gran parte del pianoterra ad uso pubblico e della cessione gratuita di 1650mq., il Comune concede l’assenso alla costruzione del grattacielo. Sugli atti comunali, si parla fin dall’inizio di ‘torre’.
Dopo due anni di lavoro assieme all’ingegner Arturo Danusso di Torino, lo studio BBPR termina il progetto della torre.
Comincia la costruzione della torre, che già durante il cantiere viene chiamata Velasca.
Esordio della Torre Velasca al cinema: nel film il vedovo di Dino Risi, Alberto (Alberto Sordi) e sua moglie Elvira (Franca Valeri) abitano al diciannovesimo piano della Torre Velasca.
Scompare l’architetto Ernesto Nathan Rogers, uno dei quattro membri dello studio BBPR. Internato in un lager nazista, Gian Luigi Banfi era morto nel 1945. Enrico Peressutti muore nel 1976, Lodovico Barbiano del Belgiojoso nel 2004.
Apre la stazione Missori della linea metropolitana 3, con un’uscita Velasca.
La Torre Velasca in America. Marco Petrus espone all’Italian Cultural Institute di New York, nella mostra Milano upsidedown, i suoi quadri della Torre Velasca.
La soprintendenza istituisce il vincolo monumentale sopra la Torre Velasca.
La società americana Hines, in partnership con Prelios SGR, acquista da Unipol la Torre Velasca.
Iniziano i lavori di recupero e valorizzazione della Torre Velasca, affidati allo studio Asti Architetti.